Lo stress da freddo è una delle sfide ambientali critiche che il pollame deve affrontare, soprattutto nelle regioni con inverni rigidi o sistemi di alloggio mal gestiti. A differenza dello stress da calore, che è più ampiamente dibattuto, lo stress da freddo spesso riceve meno attenzione, ma può avere conseguenze altrettanto significative sulle prestazioni, sul benessere e sulla redditività dell’azienda agricola. Una comprensione adeguata e una gestione proattiva sono fondamentali per minimizzare il suo impatto.
Cos’è lo stress da freddo nel pollame?
Lo stress da freddo si verifica quando gli animali sono esposti a temperature inferiori alla loro zona di comfort termico, nota anche come zona termoneutrale. Quando le temperature ambientali scendono, il pollame spende energia aggiuntiva per mantenere il calore corporeo. Questo cambiamento nell’allocazione dell’energia porta a una riduzione della crescita, a una scarsa efficienza alimentare e a un’immunità compromessa.
Segni e sintomi dello stress da freddo
I produttori devono rimanere vigili sui primi indicatori di stress da freddo nelle mandrie, che includono:
- Agglomeramento e ammassamento: gli animali si raggruppano per conservare il calore.
- Piume arruffate: gli animali sollevano le piume per creare isolamento.
- Attività ridotta: diminuzione del movimento per minimizzare la perdita di calore.
- Maggiore consumo di mangime con minore aumento di peso: l’energia viene reindirizzata dalla crescita al mantenimento della temperatura corporea.
- Scolorimento della cresta e dei bargigli: nei casi gravi, può verificarsi congelamento.
- Congelamento: Lo stress da freddo può provocare congelamento nel pollame.
Impatti dello stress da freddo
Le conseguenze dell’esposizione prolungata al freddo possono essere gravi:
- Tasso di crescita ridotto e scarso indice di conversione alimentare (FCR).
- Maggiore rischio di mortalità, soprattutto nei pulcini giovani.
- Maggiore suscettibilità alle malattie, poiché la funzione immunitaria è compromessa.
- Riduzione della produzione e della qualità delle uova nelle galline ovaiole.
- Perdite economiche, derivanti da maggiori costi di alimentazione e minore produttività.
Strategie di gestione e prevenzione
Una gestione efficace dello stress da freddo richiede una combinazione di pratiche di alloggio, nutrizione e gestione della mandria:
- Alloggio e controllo ambientale
- Garantire un isolamento adeguato nei capannoni avicoli per minimizzare la perdita di calore.
- Utilizzare tende, griglie di ventilazione e riscaldatori per mantenere temperature ottimali.
- Fornire lettiera/strame adeguata per ridurre il contatto con pavimenti freddi.
- Evitare le correnti d’aria garantendo al contempo un’adeguata ventilazione per evitare l’accumulo di umidità.
2. Aggiustamenti nutrizionali - Aumentare la densità energetica della dieta durante l’inverno per soddisfare le maggiori richieste metaboliche.
- Integrare con vitamine e minerali (ad es. vitamina C, E e selenio) per supportare l’immunità e la resistenza allo stress.
- Utilizzare additivi alimentari che migliorino la salute intestinale e le prestazioni generali.
3. Gestione della mandria - Fornire acqua tiepida durante il clima estremamente freddo per favorire l’assunzione.
- Monitorare attentamente il peso corporeo e il consumo di mangime.
- Assicurarsi che le temperature di allevamento dei pulcini siano mantenute entro gli intervalli raccomandati.
Ruolo delle soluzioni fitogeniche nella gestione dello stress da freddo
Gli additivi fitogenici per mangimi possono svolgere un ruolo di supporto nella gestione dello stress da freddo. Prodotti come
Conclusione
Lo stress da freddo nel pollame è una sfida di gestione importante con implicazioni dirette per il benessere degli animali e l’economia dell’azienda agricola. Attraverso miglioramenti proattivi nell’alloggio, interventi nutrizionali e soluzioni naturali innovative, i produttori possono proteggere le loro mandrie contro le perdite legate all’inverno. Prepararsi in anticipo non solo garantisce prestazioni ottimali, ma assicura anche la redditività a lungo termine nella produzione avicola.







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